di Luca Scarcella *
Il primo tetto solare Tesla è stato installato, posato proprio
sulla casa di Elon Musk (e su quella di J.B. Straubel, co fondatore di Tesla),
che punta forte sul settore delle energie rinnovabili dopo le auto elettriche a
guida autonoma. Produzione e stoccaggio di energia pulita, di cui il primo passo fu l’acquisizione della compagnia SolarCity nel 2016 per 2,6 miliardi di dollari, e successivamente l’inaugurazione del cantiere della Gigafactory in Nevada, dove verranno assemblate auto elettriche e batterie.
L’imprenditore sudafricano ha creato Solar Roof volendo
ottenere una copertura per gli edifici progettata al fine di integrarsi alla
perfezione con il resto della casa, in modo discreto e quasi invisibile, trasformando
le comuni tegole in piccoli pannelli solari. Dunque il tetto hi tech di Tesla
non solo trasforma la luce solare in elettricità, ma completa l’abitazione con
un tocco di design: grazie a una batteria integrata Powerwall, non visibile,
l’energia accumulata durante la giornata viene archiviata e resa disponibile in
qualsiasi momento, per rendere la casa totalmente autonoma.
Le nuove «tegole solari» sono disponibili all’ordine sul sito
web di Tesla , in quattro modelli di cui due disponibili dal 2018:
smerigliata, liscia, toscana e in ardesia.
Una delle novità di Tesla è che si ricava energia dal sole
senza compromettere l’estetica della casa, come con i normali pannelli
fotovoltaici. La tecnologia è infatti perfettamente mimetizzata all’interno di
una tegola in vetro temperato, che trasforma la luce solare in elettricità. La
batteria Powerwall a cui è connessa permette poi di immagazzinare l’energia
accumulata durante il giorno e usarla quando serve, in modo da risparmiare
denaro e rendere la casa autosufficiente.
Il Solar Roof è anche altamente resistente. In un video a rallentatore e postato su Instagram da Musk
, si vede come la tegola esca indenne dall’impatto con un chicco di grandine di 5 centimetri di diametro, sparato a una velocità di 160 chilometri orari. Tesla è sicura dell’affidabilità della propria tecnologia tanto da offrire una garanzia a vita. Sul sito si legge: «siamo pronti a offrire la migliore garanzia nel settore, che durerà per sempre o finché la casa non si reggerà più in piedi».
, si vede come la tegola esca indenne dall’impatto con un chicco di grandine di 5 centimetri di diametro, sparato a una velocità di 160 chilometri orari. Tesla è sicura dell’affidabilità della propria tecnologia tanto da offrire una garanzia a vita. Sul sito si legge: «siamo pronti a offrire la migliore garanzia nel settore, che durerà per sempre o finché la casa non si reggerà più in piedi».
In un comunicato ufficiale, Tesla ha dichiarato che il costo
al metro quadrato è di poco superiore ai 200 euro. La testata The Verge ha cercato di fare un ulteriore calcolo, stimando che l’installazione delle tegole solari su una casa a due piani di
circa 185 metri quadrati costerebbe intorno ai 50 mila dollari, generando però
un risparmio di 64 mila dollari in 30 anni in quanto a energia elettrica.
Dunque un investimento sul lungo periodo, ma che, sottolinea Tesla, aumenta il
valore della casa. Sicuramente una spesa giustificata per le modalità di
costruzione nell’edilizia in Italia, dove un’abitazione di 30 anni non è certo
considerata vecchia, e avrebbe mercato generando plusvalenza in caso di
vendita.
La fase di ordine per l’installazione del tetto solare ha
preso il via con la possibilità di scegliere tra le quattro finiture
disponibili: liscia, smerigliata, toscana e in ardesia. Le tegole sono lunghe
36,5 centimetri, e larghe 18,4 centimetri. Resistenti alla grandine, al fuoco e
al vento, e possono essere posizionate su tetti con inclinazioni comprese tra i
14 gradi e i 90 gradi.
razie alle batterie Tesla Powerwall, il tetto solare sarà
sempre affidabile e permetterà una totale autonomia della rete energetica
domestica. Infatti le batterie consentono di sfruttare al meglio l’energia
prodotta dalle tegole solari, mantenendo in funzione la casa anche in caso di
blackout, o nei periodi più duri come quelli invernali.
* da La Stampa , 23 agosto 2017
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