di Luca Barnabé ( Corriere
- 6 luglio 2024 )
Horizon An American Saga di e
con Kevin Costner: la prima parte è nei cinema.
La Frontiera, gli spazi
sconfinati del West, la violenza degli uomini. L’eroismo di pochi e
frammenti di romanticismo. Kevin
Costner (reduce dall'abbandono di Yellowstone)
torna alla regìa con il suo genere prediletto, realizza un’epopea western tra classicismo
(si ispira ai maestri), modernità (il discorso sulla guerra) e guizzi
sentimentali.
Non tutto entusiasma nel
racconto di questo primo capitolo della saga (la seconda parte arriverà in
sala il 15 agosto), ma per gli appassionati del genere è sicuramente un’opera
da vedere sul grande schermo.
HORIZON: AN AMERICAN SAGA -
CAPITOLO 1: TRAMA, personaggi E CAST
San Pedro Valley, Arizona,
1859. Un agrimensore con il figlio prende le misure di un terreno
apparentemente disabitato a ridosso di un fiume. Alcuni pellerossa uccidono
entrambi. Quell’appezzamento è denominato Horizon, orizzonte.
Quattro anni dopo, una tribù
di Apache vive sui monti vicini a Horizon. Una notte, mentre i coloni
festeggiano, attaccano. Pochissimi bianchi si salvano. Alcuni
nascondendosi tra le rocce.
Una donna (Sienna Miller) e
la figlia (Georgia MacPhail), nascoste nella cantina sotto la casa incendiata
dagli Apache (il marito e il figlio muoiono) vengono salvate dal tenente
Trent Gephart dell’esercito nordista (perfetto Sam Worthington).
Montana. Il
taciturno cowboy Hayes Ellison (Kevin Costner) si ritrova
involontariamente invischiato in un regolamento di conti. Dovrà fuggire a
cavallo insieme alla prostituta Marigold (Abbey Lee) e a un bambino.
Infine, il tracker Van
Weyden (Luke Wilson) guida una grande carovana di pionieri speranzosi di
trovare la “terra promessa”. Mentre si sta costruendo la ferrovia che unisce
l'Est al New Mexico (anche grazie agli schiavi cinesi). E i soldatini,
dalle praterie, vengono spediti a combattere la Guerra
Civile.
Il divo americano scrive (con
Jon Baird), interpreta e dirige un western nel solco dei maestri John Ford,
Howard Hawks, Anthony Mann, Delmer Daves e John Sturges… Ford viene spesso
citato esplicitamente in certi snodi del racconto e nel visivo, in particolare
alcune inquadrature (e massacri) rimandano a Sentieri
selvaggi. Mentre un "tardo western" come I compari
di Altman, è citato nella parte in Montana.
Estremamente e tragicamente
attuale il discorso sulla “guerra” per il territorio e sulla vendetta. A
volte si distinguono a fatica “buoni” o “cattivi”. Ogni atrocità
(dis)umana evidente e palpabile. A oltre vent’anni dall’ultima regìa di un
grande western come Terra di confine – Open Range forse da Costner ci
attendevamo “di più”. La saga è spesso epica e – pare – sarà
moltiplicata per 4 film-fiume. Questo primo capitolo ha molte sequenze da
antologia come il primo assalto all’insediamento dei bianchi, vero
capolavoro del genere western sull’assedio. Altre sequenze sono meno
appassionanti (la coppia viziata e “borghese” risulta piuttosto calligrafica
anche nei dialoghi).
Notevole il cast, dai
protagonisti (Sam Worthington, Costner, Luke Wilson) ai comprimari
(Billy Zane, Michael Rooker, Danny Huston). Comparsata per il figlio del
regista Hayes Costner nei panni del giovane Nathaniel, figlio di uno dei
bianchi che si insediano a Horizon. Ora attendiamo il Capitolo 2 (dal 15
agosto). Sono previsti anche un Capitolo 3 e un Capitolo 4.
Vi consigliamo di recuperare
la trilogia precedente di Kevin Costner regista. Balla coi lupi
(1990, Prime Video), L’uomo del giorno dopo – The Postman (1997,
acquisto e noleggio su Amazon Prime Video e Apple Tv), Terra di confine –
Open Range (2003, Infinity).
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